Guano di piccione, come eliminarlo in modo efficace

Balconi, marciapiedi, ringhiere e persino noi stessi: nulla è al riparo dalla possibilità che un piccione decida di espletare proprio lì le proprie funzioni fisiologiche. Se da un lato gli escrementi di questi animali danno fastidio esteticamente, dall’altro sono pericolosi: contengono infatti quantità elevate di batteri e di sostanze nocive, sia per l’uomo che per gli arredi, pertanto vanno puliti quanto prima e con le dovute precauzioni. Ma andiamo con ordine!

Come rimuovere gli escrementi dei piccioni?

La rimozione del guano dei piccioni va affrontata con la giusta attrezzatura. Guanti di gomma, mascherina, carta assorbente, stracci usa e getta ed acqua sono gli oggetti indispensabili per la riuscita dell’operazione.

Per prima cosa il consiglio è quello di utilizzare una scopa rigida per poter spazzare via quanto più residuo “solido” possibile, in particolare una volta che il guano è secco. Successivamente, attraverso l’uso di una pompa destinata all’irrigazione o, in assenza di quest’ultima, di un secchio rimuovete il grosso dello sporco con semplice acqua, meglio se calda. Infine con una spugna abrasiva e un composto di acqua ed ammoniaca (o del comune detergente per pavimenti) frizionate bene la superficie intaccata, per eliminare ogni residuo.

Quanto illustrato è la fase di pulizia grossolana; un consiglio che possiamo dare è quello di utilizzare il bicarbonato comune per facilitare, attraverso la sua effervescenza, la rimozione dello sporco ostinato. Una volta terminata questa fase la superficie in questione va nuovamente lavata, affinché ogni minimo residuo sia rimosso, e se possibile va aggiunto del repellente per piccioni, va benissimo anche la classica ammoniaca. Così facendo il volatile indesiderato non tornerà, almeno non a breve!

I rifiuti che otteniamo dalla pulizia effettuata non devono assolutamente entrare in contatto col nostro corpo, quindi ogni elemento utilizzato (stracci usa e getta, carta, guanti) deve essere riposto in un sacchetto e smaltito in tutta sicurezza.

In caso di mancanza di misure preventive, tuttavia, il problema volatili potrebbe tornare a ripresentarsi.
Pertanto il consiglio è quello di affidarsi, almeno le prime volte, a ditte specializzate nel pulire gli escrementi degli uccelli; non solo saranno in grado di pulire tutto alla perfezione, ma effettueranno operazioni di disinfestazione dai piccioni, curando anche lo smaltimento successivo dei rifiuti.

Un trattamento completo che impedirà a noi di farci del male e ai piccioni di tornare a tormentarci, o ad imbrattare con i loro escrementi il condominio o la casa.

Le malattie che può trasmettere il guano di piccione

 

Bene, ora abbiamo capito come si pulisce il guano di piccione. Ma cosa può succedere se ci entriamo in contatto senza protezioni? Quali sono le malattie trasmesse dai piccioni all’uomo, e quali sono i rischi per l’ambiente?

Andiamo con ordine, partendo dai rischi per l’ambiente.
Sempre più spesso vediamo, nelle nostre città, delle zone letteralmente ricoperte dal guano dei piccioni; i monumenti in particolare sono obiettivi sensibili, ma i grigi volatili non disdegnano nemmeno balconi, ringhiere, grondaie e comignoli.

L’azione distruttiva comincia dal momento in cui i piccioni scelgono un bersaglio: la loro ricerca di minerali dalle sostanze che trovano per strada inevitabilmente li porta a beccare pietre e sassi, corrodendoli e (a lungo termine) rompendoli. In particolare in presenza di fessure, esse vengono allargate, creando scompensi e danni.

Successivamente c’è l’espulsione di quanto ingerito: il famoso, e famigerato guano. L’escremento si mescola agli agenti atmosferici presenti in natura e, in combinazione con l’umidità, ha un’azione corrosiva su marmi e intonaci. L’acqua ha una forte interazione con tutto ciò: in caso di pioggia infatti il guano viene trasportato all’interno di fori e fessure, permettendogli di agire in profondità.

Ma l’azione negativa degli escrementi non termina qua: essendo sostanze organiche, permettono lo sviluppo di funghi e batteri, che vanno a intaccare gravemente alcuni materiali usati comunemente nell’edilizia, come ad esempio il marmo. Alcuni batteri, chiamati “solfobatteri”, sono famosi proprio per questo: lo zolfo presente nell’aria viene trasformato da essi in acido solforico, in grado di attaccare pesantemente il carbonato di calcio di cui è composto il marmo.

L’acido solforico è anche uno degli elementi presenti nel guano di piccione più dannosi per l’uomo; non dovremmo infatti limitarci ad imprecare, quando veniamo colpiti da un escremento di tali uccelli, bensì dovremmo pulirlo immediatamente e fare tutto il possibile per evitare il contatto con la pelle.

Gli escrementi di piccione sono veicolo di numerosi agenti patogeni, motivo per il quale la popolazione di questi animali andrebbe sempre monitorata e contenuta prima dell’arrivo allo status di “infestazione”.

In quasi tutte le città, soprattutto ultimamente, assistiamo a dei fenomeni particolari; ci sono delle zone, degli angoli o delle vie che sembrano dei veri e propri “poligoni di tiro” per piccioni cecchini. Non si sa, e probabilmente non si saprà mai, il motivo per il quale i volatili abbiano deciso di colonizzare un particolare territorio all’interno di una città e non, magari, la via 5 metri affianco; l’unica cosa certa è che entrando in quella via, o stiamo attenti, o probabilmente usciremo con almeno un “ricordino”.

Non è affatto piacevole essere sporcati dal guano di piccione, soprattutto prima di una giornata lavorativa; non è piacevole nemmeno scoprire che l’escremento ha un elevato potere corrosivo non solo per i monumenti, come spiegato in precedenza, ma anche per i tessuti che comunemente indossiamo. inutile girarci intorno: se mai dovessimo incappare in una macchia causata da un piccione, è concretamente possibile che la macchia non venga mai via al 100%, proprio a causa della corrosione, che intacca colori e composizione dei tessuti,

Ultimi, ma non meno importanti, sono i problemi alla salute che possono giungere dal contatto con gli escrementi di piccione. Il pericolo si annida nella composizione chimica del guano stesso: è infatti ricco di batteri, alcuni dei quali pericolosi per la salute umana.

Uno dei principali agenti patogeni è quello della salmonella: il batterio, portatore dell’omonima malattia, è in grado di causare nell’uomo forti dolori e malessere diffuso; attualmente la salmonella non è più mortale come un tempo, ma si tratta sempre di un malanno che se non curato in tempo può avere strascichi molto gravi.

Un secondo batterio che compone il guano di piccione è l’escherichia coli, in grado di provocare nell’uomo gastroenteriti fortissime e davvero fastidiose. Segnaliamo anche la psittacosi, che è anche in grado di passare da uomo a uomo se non trattata. Si presenta come una febbre molto alta, alla quale si unisce sudorazione, nausea, diarrea, cefalea ed è pericolosissima per le donne in stato di gravidanza e per il loro feto, potenzialmente addirittura mortale.

L’ammalarsi a causa delle feci di piccione non è tuttavia comune, bisognerebbe esserne proprio in costante e continuo contatto; tuttavia è fondamentale prendere delle precauzioni e stare molto attenti, sia nel momento in cui decidiamo di pulire i nostri balconi / ringhiere sia nel momento in cui, passeggiando, inavvertitamente entriamo in contatto con detti escrementi.

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